Stia, Cimitero Monumentale

17/04/1944

Esecuzione di soggetti afferenti alla Resistenza

All’alba del 16 aprile 1944 un contingente del Reparto Esplorante (secondo il 78° Special Investigation Branch per imboccamento di un abitante di Papiano o secondo le voci popolari su spiata di una guardia forestale istriana) attacca la Casa dell’Oja, dove ignari stanno riposando una ventina di partigiani della Brigata Romagnola in attesa di ripiegare probabilmente su Castagno d’Andrea. I tedeschi, dopo aver passato per le armi i tre soggetti del gruppo probabilmente feriti, muovono verso Ponte Biforco con il restante nucleo di 17 partigiani verso Ponte Biforco. Qui i prigionieri, dopo esser stati dileggiati da un fascista locale, vengono caricati su camion e consegnati probabilmente al comando locale del paese, “in attesa di essere portati a Firenze” (come ebbe da dire ad alcuni testimoni di Casalino, l’ufficiale che aveva guidato l’operazione). In realtà gli uomini, probabilmente per cambio di ordini interni o per iniziativa diretta del Quartier Generale della H.G di Pratovecchio, nella notte fra il 16 e il 17 aprile 1944, furono allineati davanti al muro e al cancello di ingresso al cimitero del paese, dove vennero raggiunti poi singolarmente da un colpo alla nuca. I corpi, sepolti poi in una fossa comune all’interno del cimitero, furono esumati, riconosciuti e rimpatriati nei comuni di origine nell’immediato dopoguerra. Tra i fucilati spicca il nome di Lelio Lama, fratello di Luciano, partigiano e segretario generale della CGIL nell’età repubblicana. Dell’evento rimane una foto, scattata da un soldato tedesco e sviluppata da un fotografo di Stia, che ritrae i corpi di alcune vittime con le mani legate dietro alla schiena e ammassati esangui al muro del cimitero.

I Segni

Cippo della fossa comune dei 17 partigiani fucilati il 17/4/44

Informazioni

Luogo di collocazione: Interno del vecchio Cimitero

Data di collocazione:

Descrizione

Il cippo si trova all'interno del vecchio Cimitero di Stia, nel luogo in cui furono sepolti i corpi di 17 partigiani fucilati dai tedeschi il 17 Aprile 1944 contro il muro di cinta dello stesso Cimitero. Essi appartenevano alla I Brigata romagnola (Gruppo Brigate Romagna) ed erano stati catturati il giorno precedente nella Valle dell'Oia, durante le operazioni di rastrellamento condotte sull’Appennino tosco romagnolo. Si tratta di una lastra rettangolare di marmo con il lato superiore leggermente arcuato. Vi è scolpito in bassorilievo un angelo rivolto verso un altare sovrastato da una croce. l'epigrafe reca la data dell'eccidio ma non riporta i nomi dei Caduti perché la loro identificazione avvenne successivamente: soltanto uno resterà ignoto. I caratteri sono incisi nel marmo e riempiti con vernice di colore nero. La lastra poggia su uno zoccolo in pietra a tre livelli, su uno dei quali è collocata una lampada votiva in bronzo. Intorno al cippo sono stati posti quattro pilastrini in pietra.

Osservazioni personali

Notizie e contestualizzazione

Galleria:

Autore: Alessandro Bargellini

Monumento ai 17 partigiani fucilati il 17/4/’44 al cimitero vecchio di Stia

Informazioni

Luogo di collocazione: Dinanzi al muro di sinistra del Cimitero vecchio (monumento) e lungo il lato sinistro del vialetto d'accesso (cippi)

Data di collocazione:

Descrizione

Il monumento è dedicato a 17 partigiani fucilati al cimitero vecchio di Stia dai tedeschi il 17 aprile 1944. Appartenevano alla I Brigata romagnola (Gruppo Brigate Romagna) ed erano stati catturati il giorno precedente nella Valle dell'Oia, durante le operazioni di rastrellamento operate dai nazifascisti sull’Appennino tosco-romagnolo. Collocato dinanzi al vecchio Cimitero di Stia, si presenta come una struttura in cemento formata da una serie di “braccia” arcuate protese verso l'alto, in una spinta ideale. Fanno parte del complesso monumentale anche due lapidi poste sulla parete esterna del Cimitero e 17 piccoli cippi di pietra disposti alla sinistra del vialetto d'accesso, ognuno riportante il nome di un Caduto (di cui uno rimasto senza nome). Le lapidi sono due lastre rettangolari di pietra con le epigrafi costituite da caratteri di bronzo in rilievo: una, incastellata in una struttura di metallo, è dedicata ai 17 partigiani fucilati, l'altra, invece, è l'omaggio della comunità di Stia ai suoi Martiri ed ai Caduti per la libertà ed è affissa mediante quattro ganci di metallo. I cippi sono delle semplici pietre dalla forma approssimativamente rettangolare su cui è stata applicata una targhetta metallica in cui è inciso il nome del Caduto e la data di morte. I caratteri sono stati riempiti con vernice di colore nero. I cippi sono stati collocati in tempi recenti in sostituzione di altrettante lastre di pietra irregolari disposte orizzontalmente e su cui erano composti i nomi dei partigiani con caratteri di bronzo in rilievo: il tempo ne aveva causato l’usura e da qui la loro sostituzione. Molti dei nomi non sono corretti. All'ingresso del vialetto, sulla destra, si trova un pannello facente parte dei “Sentieri della Libertà”, una serie di itinerari posti all'interno del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi (Monte Falterona e Campigna) a ricordo e memoria di ogni episodio; in questo caso vengono descritti gli avvenimenti che portarono all'eccidio dei 17 giovanissimi partigiani romagnoli. Lungo il vialetto che conduce al Cimitero vecchio, oltre al monumento ai 17 partigiani fucilati, sono presenti altri monumenti, lapidi e cippi dedicati ai Caduti in guerra, creando così una sorta di piccolo Giardino della Rimembranza.

Osservazioni personali

Notizie e contestualizzazione

Galleria:

Autore: Alessandro Bargellini