Carbonettoli

29/06/1944

Strage di civili durante operazione di rastrellamento

Nel contesto delle operazioni di rastrellamento del Pratomagno, fu coinvolto anche il territorio comunale di Montemignaio. Una truppa mista di soldati tedeschi e italiani in transito dal Passo della Consuma, individua 3 uomini e 2 donne negli immediati paraggi delle grotte di Liconia, ove cercavano nascondiglio ancora terrorizzati dagli eventi del 20 giugno. Baldovina Galletti cade per prima colpita da una raffica di mitra alla nuca. Antonio Ferrara, Raffaele Mugnaini e Vigno Vignoli vengono fucilati nei pressi della confluenza di un fosso nel torrente Scheggia. Gabriello Magni, riuscito in un primo momento a sopravvivere nonostante il corpo crivellato dai proiettili, spira il giorno seguente presso la propria abitazione a Liconia. Alcune testimonianze parlano di sevizie a cui sarebbero stati sottoposti i prigionieri prima di essere passati per le armi, altre di presenze italiane tra gli assassini. Nel rapporto del Serg. Camfield si suggerisce quale responsabile della strage la Compagnia di addestramento e antiaerea della 10° Armata, già autrice della strage di Montemignaio del 20 Giugno. Reparto operante documentato nella Valle dello Scheggia, secondo la documentazione tedesca, è invece il III° Reggimento della Divisione Brandenburg, che nel frattempo opera anche a Cetica e nel Pratomagno e che nel settore dello Scheggia dichiara 10 uccisioni di “banditi”.

Le Voci

Fidalma Taverni

Crediti: Località Pratovecchio. Riprese e intervista di Pier Angelo Bonazzoli realizzata il 25/10/2016.

I Segni

Cippi ai Caduti dell'eccidio di Carbonettoli

Informazioni

Luogo di collocazione: Nel bosco, nei pressi del torrente Scheggia

Data di collocazione:

Descrizione

L’eccidio di Carbonettoli, perpetrato dai tedeschi il 29 giugno 1944 ai danni di 5 civili barbaramente assassinati (quattro uomini ed una donna) è ricordato da due croci collocate nel luogo in cui caddero alcune delle vittime. Una semplice croce in ferro è posta sulle rocce in cui trovò la morte Bartolina Galletti nei Bartoli. Sotto di essa, sulla nuda pietra, sono rudemente incise le iniziali del nome e cognome e gli estremi anagrafici. L'altra croce, sempre in ferro, posta presso l'argine del torrente Scheggia, è piantata su cippo di pietra con forma vagamente trapezoidale, nella cui base sono incise in maniera altrettanto rudimentale le iniziali di un'altra vittima, Raffaello Mugnaini, con i suoi estremi anagrafici. Non sono presenti altri segni che ricordino gli altri tre Caduti: Vigno Vignoli, Antonio Ferrara e Gabriello Magni.

Osservazioni personali

L'iscrizione "B B" è per BALDOVINA GALLETTI nei BARTOLI, mentre quella per "M F" è RAFFAELLO MUGNAINI, assieme a lui venne fucilato anche VIGNO VIGNOLI. Per le altre due vittime, ANTONINO FERRARA e GABRIELLO MAGNI, non sono state rintracciate memorie in loco. Il luogo dove è stato colpito Magni (poi morto nella sua abitazione nella frazione Liconia) è comunque più a valle rispetto a quello degli altri, uccisi a breve distanza l'uno dall'altro ai bordi del torrente Scheggia. Il luogo dove si trovano le croci è completamente invaso dalla vegetazione ed in completo abbandono. Non esistono sentieri ed è virtualmente irraggiungibile senza la guida sicura di qualcuno del posto e gli adeguati strumenti per aprirsi un varco nel sottobosco. Desidero ringraziare i signori Nuzzi e Bartoli che con grande disponibilità e gentilezza hanno permesso di raggiungere il luogo dell'eccidio e permettermi di censirlo.

Notizie e contestualizzazione

All'alba del 29 giugno 1944 un reparto dell’artiglieria contraerea (“Flak”) della Luftwaffe, l'aeronautica militare tedesca, opera una vasta azione di perlustrazione del territorio di Montemignaio alla ricerca dei partigiani. Il 20 Giugno precedente erano stati uccisi 3 militari della stessa unità a cui era seguita l'immediata rappresaglia culminata con la fucilazione di 11 uomini nella frazione Castello. Sembra, inoltre, che siano accompagnati anche da militi fascisti. Gli abitanti di Montemignaio sono colti dal terrore e temono per le loro vite. Lasciano in fretta le loro abitazioni, cercando rifugio nelle colline circostanti e nelle grotte della frazione di Liconia. Purtroppo alcune persone che stanno entrando dentro una grotta sono individuate dai tedeschi che stanno provenendo dal Passo della Consuma. Una raffica di mitragliatrice investe in pieno Baldovina Galletti nei Bartoli, di 29 anni (nata il 13 settembre 1915), colpendola alla nuca. Tre uomini sono uccisi in un fosso, ai bordi del torrente Scheggia: si tratta di Antonio (o Antonino) Ferrara, di 31 anni; Vigno Vignoli, di 34 anni (nato il 15 maggio 1910) e Raffaele Mugnaini, di 15 anni (nato il 27 marzo 1929). Più a valle Gabriello Magni, 38 anni (nato il 13 aprile 1906), è ferito gravemente, con il corpo letteralmente crivellato di proiettili. Trasportato nella propria abitazione di Liconia vi muore il giorno seguente, 30 giugno, nonostante le cure di un medico. Mugnaini, Vignoli, Magni e la Galletti riposano nel cimitero di Montemignaio, in località La Pieve.

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Autore: Alessandro Bargellini