Corsalone
14/06/1944
Esecuzione di soggetti afferenti alla Resistenza
Diventata staffetta per amor del proprio compagno, Bruna Sandroni era spesso impegnata in operazioni di rifornimento di beni di prima necessità, compiendo l’itinerario Casentino – Arezzo (dove vivevano i futuri nonni paterni del figlio che portava in grembo) in bicicletta. Il 15 giugno 1944 fascisti rassinesi collegati al Maresciallo Umberto Cerasi Abbatecola, maresciallo della 96ª G.N.R, le tesero un’imboscata presso il Corsalone, dove fu tratta in arresto. Trascinata dentro il capannone della Ferroviaria, fu orribilmente seviziata e uccisa a pugnalate, per poi essere trasportata esangue e abbandonata nella pubblica via di Bibbiena. Il dottor Conti, primario dell’Ospedale di Bibbiena, fortemente vicino alla Resistenza, prima di riconsegnare il corpo alla famiglia e al parroco di Ortignano, volle misericordiosamente ricomporre la salma, tanto le pugnalate e le violenze avevano deturpato il giovane corpo della ragazza, volutamente scannata come un animale.